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  • Fri 20:30 - 22:00

Parete Ovest


PARETE OVEST - VIA CAI BISMANTOVA

Riccardo Montipò – Gino Montipò;
Novembre 2015
50 m (sviluppo 65)
AI, IV
Tempo indicativo : 1,30 ore
 

Interessante via in “artificiale”, con alcuni passi d’arrampicata
ed una facile e logica uscita sul pianoro sommitale.

Sale la gialla parete 50 metri a sinistra del diedro Ovest (o diedro dell’ultimo sole) e si inserisce nella “riscoperta” di un settore pochissimo frequentato e pur così affascinate.

Sole al pomeriggio e fino al tramonto. 

 
La buona chiodatura (chiodi a pressione artigianali di 8 per 50 mm) e la salita di staffa in staffa, rendono ininfluente la qualità della roccia, non certo delle migliori. Percorso adatto alle prime esperienze su questo genere di vie, anche se la chiodatura del primo tiro (piuttosto distante) e la netta esposizione non sono da sottovalutare. Ovviamente dalla seconda sosta ci si può calare con un doppia da 45 metri, ma vale la pena di salire anche l’ultimo tiro. 
 

Accesso alla parete

Salire alla palestra del Sassolungo (sentiero CAI 697a). La parete Ovest si trova alle sue spalle e si raggiunge in pochi minuti per una ripida traccia nella vegetazione che parte a sinistra del sasso.
Giunti, grosso modo, sotto la verticale del diedro Ovest, continuare a sinistra per ca. 50 metri e salire alla piazzola di partenza, sotto l’evidente parete; in corrispondenza dell’attacco di una vecchia via (1974) di Montipò e Ghini.

Relazione


L 1 – 20 m - Salire verticalmente e in leggero strapiombo seguendo i chiodi (un passo in libera di IV dopo
il terzo chiodo) e sostare leggermente a destra della linea di salita; 2 fix collegati. Si può saltare la sosta,
ma la lunghezza del tiro, il notevole materiale occorrente e l’attrito della corda consigliano di sostare.
L 2 – 25 m - Seguire i chiodi sempre in leggero strapiombo, e abbandonare le staffe in piena esposizione.
Obliquando a destra (7 m, IV° - un chiodo normale ed uno spit) si raggiunge la ben visibile sosta; 1 ch.
normale e due spit collegati.
L 3 – 20 m – Traversare facilmente a destra fino ad una clessidra con cordino, poi salire direttamente sul
pianoro sommitale, aiutandosi negli ultimi metri erbosi con un cordone appositamente lasciato II°. Sosta
su albero.
Un’eventuale uscita diretta, (pochi metri, ma strapiombanti) richiederebbe un notevole lavoro di
“disgaggio” e porterebbe ad tratto erboso ripido ed infido. Meglio la soluzione adottata, più ovvia e
sicura.
 

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