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  • Fri 20:30 - 22:00

Monte Tambura (Alpi Apuane)


Escursionistica al Monte Tambura  (m. 1895) attraverso la Foce di Cardeto ed il Passo della Focolaccia

(Domenica 11 maggio 2008)

Ritrovo e partenza: con auto proprie alla sede del CAI alle ore 7.30; partenza a piedi qualche centinaio di metri dopo il rifugio Valserenaia, in corrispondenza di un marcato tornante, alle ore 9.30

Dislivello: circa 950  metri in salita e discesa

Difficoltà: EE – indispensabile passo sicuro, assenza di vertigini e meteo ottimale

Tempo di percorrenza: ore 6.00 (escluso soste)

Rientro: ore 17.00 al Rifugio Serenaia; ore 19.00 presso la sede della Sezione

Relazione dell’escursione

L’escursione era stata ipotizzata e siamo partiti con l’idea di salire sul Pisanino attraverso il Canalino delle Rose. Tra l’altro la giornata a livello meteo era iniziata nel migliore dei modi, sotto un bel cielo sereno. Già però sotto la Foce di Cardeto la neve aveva preso il posto della prima erba primaverile, e l’ultimo tratto è stato percorso sprofondando in alcuni tratti fino al ginocchio!!

Ma la sorpresa più grossa è stata quella di scoprire che anche l’altro versante della Foce di Cardeto era “zeppo di neve”. Comunque abbiamo perlustrato la zona, cercando un punto da dove poter vedere se il tratto Foce di Cardato-Foce Altare era percorribile. Purtroppo quello che si vedeva erano zone di neve che coprivano i lunghi traversi su roccia e che, per essere percorsi, devono essere non solo sgombri di neve, ma addirittura ben asciutti.

A quel punto, continuando a sprofondare nella neve, abbiamo deciso di dirigerci verso il Passo della Focolaccia, per vedere se era possibile salire sul Monte Tambura. Arrivati sulla strada marmifera abbiamo smesso di pestare neve, mentre il cielo sempre più nero non prometteva nulla di buono. Arrivati al Passo (sarebbe meglio dire alla cava), abbiamo iniziato il percorso di cresta che porta al Tambura e che, in quanto esposta a sud, era tranquillamente percorribile. Nel frattempo il meteo ci ha dato una mano, perché le nuvole hanno fatto cadere le loro gocciolone un po’ dappertutto, ma non sulle nostre teste. Dalla cima bel colpo d’occhio sulla Versilia e sull’Appennino Tosco Emiliano. Di fronte a noi, in tutta la sua imponente mole, il Pisanino! Dopo un frugale spuntino, siamo tornati indietro, ripercorrendo a ritroso tutto l’itinerario dell’andata, pestando ancor di più quella neve che, per l’alzarsi della temperatura, era diventata veramente “bagnata”, al punto che, quando siamo arrivati alla macchina, i calzini sono stati letteralmente “strizzati”.


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