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  • Fri 20:30 - 22:00

Canalone del Monte Piella

Canalone del Ghiacciaio del Monte Piella (m. 2071)

Escursione Alpinistica

(Domenica 18 aprile 2010)

 

Ritrovo e partenza: con auto proprie alla sede del CAI alle ore 7.00; partenza a piedi da Rescadore (m. 1151) alle ore 8.30

Dislivello: 920 metri, sia in salita che in discesa

Difficoltà alpinistica: F

Tempo di percorrenza: ore 7/8 (escluso soste)

Accompagnatori: Enrico Cecchi - Enzo Rizzo

Rientro: ore 17.00 a Rescadore; ore 18.30 presso la sede della Sezione

Materiali: piccozza e ramponi, consigliato il casco.

 

Descrizione dell’itinerario

Salita: Da Rescadore si prende la stradina chiusa al traffico e ci si addentra nel bosco in direzione di Pian Vallese. Si percorre tutta la strada finchè questa diventa sentiero segnalato per il Rif. Battisti. Raggiunto Pian Vallese, si prosegue per il sentiero 615 del Passone fino ad incontrare sulla destra una presa d’acqua (piccola costruzione quadrata); si abbandona il sentiero e la si raggiunge in breve. Si risale ora a sinistra (sud ovest) per rado bosco e piccole radure, fino ad imboccare l’evidente solco.

Si superano inizialmente alcuni salti più ripidi che, con scarso innevamento, presentano facili passaggi di roccia. Il Fosso in seguito si allarga e con minore inclinazione lo si segue lungamente. L’ambiente è singolare e ha pochi riscontri in Appennino; la salita di questo canale sinuoso pare debba finire da un momento all’altro, ma poi riprende inaspettatamente e senza alcuna interruzione conduce al ripido pendio finale.

Per uscire dal Fosso e rimontare in cresta si continua superando in direzione ovest l’ultima breve ripida balza (40°). Da qui si segue il largo crinale che in breve conduce in vetta.

Discesa: dopo una rapida sosta, si segue il largo e comodo crestone Est del Monte Piella in direzione del Passone senza alcuna difficoltà. Dal Passone si rientra a Rescadore percorrendo in discesa il relativo canalone, fino ad arrivare alla base dello stesso per poi seguire, all’interno del bosco, il sentiero 615.

 

Importante: trattandosi a tutti gli effetti di ascensione alpinistica, occorre buona preparazione fisica, sicurezza di passo, abitudine all’uso di piccozza e ramponi.

Per informazioni ed iscrizioni: Enrico Cecchi (335/7509856) Enzo Rizzo (340/2704513)

Ferrate nelle Pale di San Martino - Cima Vezzana

Pale di San Martino – Fradusta, Ferrate Porton Gusella e Cima della Vezzana

(venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 settembre 2009)

 

Programma di massima

venerdì:

ore 6.00: partenza da Castelnovo né Monti, presso la sede della sezione

ore 11.30: arrivo a San Martino di Castrozza , e quindi salita al Rifugio Pedrotti (m. 2581) tramite gli impianti di risalita (orario continuato – sconto soci CAI)

ore 14.00: dopo un rapido spuntino nel pomeriggio saliremo, seguendo i sentieri 709 e 708, sulla Cima Fradusta m. 2939 (sentiero e ghiacciaio elementare – durata ore 4.30  – dislivello in salita e discesa circa 400 metri)

ore 18.30: ritorno al Rifugio, cena e pernottamento.

 

Sabato Ferrate Porton e Gusella

ore 7.00: colazione e a seguire partenza per l’itinerario.

Accesso al rifugio Pradidali e alla ferrata Porton (segnavia 702-715-739)

Dal rifugio Rosetta si imbocca in direzione S il sentiero n.702 e, oltrepassato dopo pochi minuti il Passo di Roda (2572mt), si comincia a scendere per una lunga sequenza di tornanti e, con un’ultima traversata,si raggiunge l’erboso Col delle Fede (2278mt-1.00h). Proseguendo, si abbandona il sentiero n.702  per imboccare verso sinistra il sentiero n.715 che, passando sotto alla Pala di San Martino e sullo zoccolo della Cima Immink (alcuni sia pur semplici tratti attrezzati), conduce fino al Passo di Ball (2443mt-45'-1.45h qui si stacca, sulla destra, il sentiero attrezzato Nico Gusella); da qui in breve si scende al rifugio Pradidali (2278mt-15'-2.00h). Dal rifugio Pradidali si imbocca il sentiero n.739 e, oltrepassata la baracca della teleferica, si discende nell’angusto ed oscuro Vallon di Pradidali fino a raggiungere l’attacco della ferrata del Porton (2200 mt ca.-40'-2.40h).

La ferrata Porton (segnavia 739)

Si attacca lo zoccolo della Cima di Ball, salendo subito una parete verticale su gradini metallici per un centinaio di metri,cui segue un tratto di salita verso sinistra,un tratto quasi in traversata sempre verso sinistra e quindi un delicato ultimo tratto in discesa, tutti ottimamente attrezzati con cavo metallico e qualche piolo/gradino,fino a scendere sul fondo del profondo canalone detritico che separa la Cima di Ball dal Sass Maor.Si risale faticosamente il canalone, e superando l’ultimo ripido tratto con una scaletta inclinata appoggiata sugli sfasciumi terminali ed accostata alla parete di sinistra,si raggiunge alla fine la Forcella del Porton (2480mt-1.20h-4.00h); poco oltre,da destra, proveniente dal Passo di Ball attraverso la Forcella Stephen,giunge anche il sentiero attrezzato Nico Gusella.

La ferrata Nico Gusella (segnavia 714)

Dalla forcella del Porton si scende per un breve tratto, per poi salire – prima dolcemente attraversando ampi prati, poi  ripidamente per ghiaie e tratti erbosi alla stretta Forcella delle Fede (2550 mt circa-30'-4.30h).

Dalla Forcella della Fede si segue il sentiero verso la Forcella Stephen (2705 mt-45'-5.15h) lungo una zona di rocce e detriti sospesa sulla parete O della Cima di Ball, che si attraversa in saliscendi (alcuni tratti attrezzati, solo un canalino in discesa di una decina di metri richiede un po’ di impegno tecnico)

La Forcella Stephen è un’ariosa insellatura sulla cresta che collega la Cima di Ball e la Cima di Val di Roda (m. 2791). Su quest’ultima vale la pena di salire per ammirare il panorama!!

A questo punto ci si dirige – sostanzialmente in discesa - verso il passo di Ball (2443mt), prima lungo un tratto di ghiaie e detriti addossato alla parete S della Cima di Val di Roda, per poi proseguire con tratti attrezzati sulla parete N della Cima di Ball (percorso  molto gradevole e poco faticoso, ma non banale, alternandosi tra caminetti ed alcune belle placche lisce ma provvidenzialmente inclinate; uno spigoletto viene inoltre superato con l’aiuto di alcuni pioli metallici). (45'-6.00h)

Rientro al rifugio Pedrotti

Dal passo di Ball si rientra al Rifugio Pedrotti lungo il percorso dell’andata (2.00h'-8.00h segnavia 715-702).

Difficoltà EEA tempo complessivo 8 ore dislivello in salita e discesa circa 1100 metri

domenica

ore 7.00: sveglia e colazione

ore 8.00: Si imbocca il sentiero 716 in direzione nord ovest con indicazione bivacco Fiamme Gialle. Con alcuni saliscendi si arriva al Passo Bettega (m- 2267) e si continua in quota, per poi scendere sul fondo della Valle dei Cantoni a circa 2350 metri. Si segue la traccia di sentiero che con un tratto di roccette (passaggi di 1° grado) porta al Passo di Travignolo (m.2925). Si sale traversando verso destra fino a una sella, per poi seguire le tracce di sentiero fino ad un colle a sud est della cima Vezzana (m. 3192), che si raggiunge per un’ultima facile cresta (dislivello in salita circa 1000 metri, in discesa circa 350 metri, difficoltà EEA, durata ore 3, in caso di neve dura indispensabili, nella parte alta, piccozza e ramponi)

ore 11.30: dopo le foto di rito sulla cima, associate ad un rapido spuntino, si rientra al rif. Pedrotti. In alternativa si può ripercorrere la via di salita (durata ore 2), oppure si continua in discesa lungo la cresta nord ovest che, tra sfasciumi e la breve ferrata Gabitta d’Ignoti, conduce ad una spalla, transita accanto al bivacco Brunner (m. 2667), e attraversa la Val di Strut. In fondo alla valle si incrocia il sentiero della Farangole (segnavia 703) che, in salita lungo la Valle delle Galline  ed il Pian dei Cantoni riporta al Rifugio Pedrotti (per la seconda alternativa: dislivello in salita circa 350 metri, in discesa circa 1000 metri, difficoltà EEA, durata ore 2.30)

ore 14.00: arrivo a Rifugio, pranzo e successivamente discesa a San Martino di Castrozza con la funivia

ore 16.00 circa: partenza per Castelnovo

ore 21 circa: arrivo in sede.

 

Importante: E’ indispensabile un buon allenamento, passo sicuro, ovviamente assenza di problemi di vertigini ed una buona familiarità nell’utilizzo dell’attrezzatura da ferrata.

Il programma descritto è di massima, e potrà subire delle variazioni.

Sintesi della gita: il venerdì, causa maltempo, non è stato possibile salire sulla Cima della Fradusta. Sabato e Domenica programma rispettato

Ascensione al Monte Vioz e al Palon de La Mare

Ascensione al Monte Vioz (m. 3644) e al Palon de La Mare (m. 3703)

(sabato 18, domenica 19 e lunedì 20 luglio 2009)

Escursionistica per Esperti/Alpinistica

 

Programma di massima

sabato:

ore 7.00: partenza da Castelnovo né Monti, presso la sede della sezione

ore 12.00: arrivo a Peio (m. 1383)

ore 13.30: dopo un rapido spuntino, dal parcheggio di Malga Fratasecca di Sotto (circa m. 1500)  saliremo verso il Rifugio Doss dei Cembri (m. 2313) , percorrerendo prima in ripida ascesa i sentieri 124 e 129 lungo la valle dei Cadini, per poi innestarci sul sentiero 139 (detto anche sentiero dei Tedeschi), che attraversa in quota la Val Taviela e la Val della Mite, lungo un percorso utilizzato durante la prima guerra mondiale (dislivello in salita 1000 metri e discesa 200 metri – durata ore 4 – difficoltà EE)

ore 18.00: arrivo al Rifugio, cena e pernottamento.

domenica

ore 7.00: colazione.

ore 8.00: dal rifugio Doss dei Cembri si imbocca il sentiero 105 sotto la panoramica cima Vioz. Il sentiero risale i versanti orientale e occidentale della montagna per affacciarsi alternativamente sulle valli della Mite e Zampil; la traccia guadagna rapidamente quota 3000 incontrando l'unico tratto delicato della salita: il risalto roccioso dei Brich, il passaggio è facilitato dalla presenza di una corda fissa, una selletta conclude la camminata al rifugio Mantova (m. 3535 – dislivello in salita 1200 metri durata ore 4 – difficoltà EE)

ore 15.00: dopo il meritato riposo ed il pranzo, chi vorrà potrà salire al Monte Vioz (m.3644), sperando nel bel tempo (dislivello in salita e discesa circa m. 100 – durata 1 ora – difficoltà EE)

ore 17.00: al rifugio, per ripassare le manovre di corda utili per il giorno successivo. A seguire cena e pernottamento

 

lunedì

ore 4.00: sveglia e colazione

ore 5.00: dal rifugio Mantova al Vioz si raggiunge in breve la vetta del Vioz, dalla quale una lenta e dolce discesa conduce, verso settentrione, al Passo della Vedretta Rossa (m.3405). Da qui si risale la rocciosa cresta sud-ovest del Palón de la Mare (m.3703), facile ed ormai segnata da un evidente sentiero, sino a toccarne la vetta. Ritorno al Rifugio Mantova per lo stesso percorso (dislivello in salita e discesa circa m. 550 – durata ore 4 – difficoltà alpinistica F percorso su ghiacciaio e passaggi su roccia di 1° grado).

ore 9.30: dopo una rapida sosta  al Rifugio per recuperare il materiale, si scende velocemente alla Seggiovia ubicata nei pressi del Rifugio Doss dei Cembri, per prendere l’ultima corsa delle 12 verso valle (dislivello in discesa 1200 metri durata ore 2 difficoltà EE)

ore 13.00: arrivo a Pejo , recupero delle auto, pranzo e a seguire rientro a Castelnovo.

ore 21 circa: arrivo in sede.

Importante: E’ indispensabile un buon allenamento, passo sicuro, ovviamente assenza di problemi di vertigini ed una buona familiarità nell’utilizzo dell’attrezzatura. Il percorso Monte Vioz Palon de la Mare è un itinerario d’alta quota, e le difficoltà possono variare sensibilmente a seconda delle condizioni meteo.

E’ prevista l’assicurazione obbligatoria per i non soci.

Il programma descritto è di massima, e potrà subire delle variazioni.

 

Sintesi della gita: programma rispettato. Fino al Monte Vioz le difficoltà sono di tipo escursionistico, oltre - in caso di tempo ottimale - una piacevole traversata su ghiacciaio e una divertente ascesa sulle roccette della cresta che conduce al Palon de la Mare (anche se probabilmente è più corretto classificare la difficoltà di questa cresta con PD)

Da Parco a Parco (Pietra di Bismantova - Riomaggiore)

Da Parco a Parco: dalla Pietra di Bismantova a Riomaggiore

(Venerdì 15, Sabato 16, Domenica 17 maggio 2009)

Programma di massima

Venerdì 15 maggio: Dalla Pietra di Bismantova a Sassalbo

Partenza alle ore 7.00 c/o piazzale Dante alla base della Pietra di Bismantova

ITINERARIO: Si scende subito per i borghi di Carnola e Parisola per poi attraversare il rio Dorgola. Ora si inizia a salire per carraie e prati verso la Sparavalle sino al fortino omonimo. Da qui all’osservatorio astronomico e quindi alle fonti di S. Lucia. Imbocchiamo il sentiero 665 che transita per il Bivacco Cadoniche ( sosta per approvvigionamento acqua ), dopo un breve tratto in salita verso il Monte Ventasso incrociamo il segnavia. 663 che porta al lago Calamone, da qui seguiamo il sentiero 661 e quindi 667 per il passo di Pratizzano.

Seguiamo per prati l’antico tracciato napoleonico, ora sentiero del pellegrino, che costeggia il Monte Casarola e parte del Monte Alto sino al passo dell’Ospedalaccio .

Scendiamo in poco piu’ di 1 ora al borgo di Sassalbo sul sentiero 100 per i prati di Camporaghena, transitando alla base di una formazione di gessi del triassico che ha dato origine al nome al paese di Sassalbo (sasso bianco), recente sede del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.  Qua termina la prima tappa.

Percorrenza circa 11-12 ore soste comprese

Sabato 16 maggio: da Sassalbo a Terrarossa

Partenza alle ore 7.00.

ITINERARIO: dal borgo di Sassalbo dopo aver attraversato il torrente Rosaro si sale sulla strada, in parte asfaltata, che porta a Comano, verso il monte  Bottignana, sovrastante l’omonimo borgo. Si abbandona la strada proseguendo sul crinale per il colle Monterchio sino ad incrociare una carrareccia (quella a valle verso Comano) che transita per il monte Tersicoli.

Si prosegue sempre lungo la linea di crinale per imboccare una nuova mulattiera che sale dal paese di Crespino. La seguiamo sino al paese di Cisigliana, quindi Bastia, per scendere ripidamente a Licciana Nardi.

Dopo aver attraversato, su ponte, il torrente Taverone, si percorre un tratto asfaltato sino al borgo di Monti e al castello omonimo. Si prosegue per Borgo Pietrelli, Costamala, Masero, incrociando la s.s. della Cisa, che in poco meno di 1 km, sulla destra, ci porta a Terrarossa.

Si pernotta presso l’ostello di Terrarossa. Prenotazione presso il sig.Puppi c/o comune di Licciana Nardi ( 0187474942 )

Percorrenza stimata 8-9 ore.

Domenica 17 maggio:  da Terrarossa a Riomaggiore

Partenza ore 7.00

ITINERARIO: Dopo aver raggiunto, col pulmino, via Ceparana, la località Trattoria, riprendiamo il cammino seguendo il tracciato denominato Alta Via del Golfo, toccando i borghi di Case Ratti, Pianazza, Marinasco, S.Anna, per salire alla sella di Carena.

Saliamo,a sinistra, verso il bivio di Bramapane e successivamente al colle Telegrafo.

Imbocchiamo ora il sentiero 3 sino al santuario della Madonna di Montenero e poco dopo giungiamo a Riomaggiore.

Percorrenza stimata  4-5 ore

Sintesi della gita: trekking perfettamente riuscito, con un notevole numero di partecipanti

Ferrate Gruppo del Sella e Piz Boè

Ferrate nel Gruppo del Sella

(venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 settembre 2008)

 

Programma di massima

 

venerdì:

ore 6.00: partenza da Castelnovo né Monti, presso la sede della sezione

ore 11.30: arrivo a Passo Gardena (m. 2137)

ore 14.00: dopo un rapido spuntino nel pomeriggio percorreremo la ferrata del Gran Cir (m. 2597 – dislivello in salita e discesa 400 metri – durata ore 3)

ore 17.30: discesa verso Corvara, cena e pernottamento presso alberghetto.

 

sabato

ore 6.30: colazione e a seguire partenza con autobus verso il piazzale da dove inizia il sentiero che conduce alla ferrata Tridentina (m. 1950).

ore 9.00: partenza a piedi lungo il sentiero e poi inizio della ferrata, che sale un dislivello di circa 400 metri e ha una durata di circa 2.30, in condizioni di affollamento “normale”. Arrivo al rif. Franco Cavazza al Pisciadù (m. 2583 – dislivello in salita 600 durata ore 3)

ore 14.00: dopo il meritato riposo ed uno spuntino, percorreremo l’Alta Via delle Dolomiti n° 2, fino al Rifugio Boè (m. 2871 – dislivello in salita circa m. 400 – durata ore 2)

ore 16.30: arrivo al rifugio, cena e pernottamento

 

domenica

ore 7.00: sveglia e colazione

ore 8.30: si sale verso la Cima Piz Boè (m. 3.152) lungo un sentiero che presenta alcuni tratti attrezzati (dislivello in salita m. 281 – durata ore 1)

ore 10: dopo un rapido saluto ai gestori della Capanna Piz Fassa, che si trova proprio in vetta, iniziamo la discesa lungo la cresta e poi la ferrata Lichtenfels, che in circa 2 ore ci porta alla stazione a monte della seggiovia Plan de Sass (m. 2538 – dislivello in discesa circa 600 metri). La seggiovia chiude per la pausa “pranzo” alle 12.30. Dopo la seggiovia prenderemo la funivia che ci porterà a Corsara.

ore 13.00: arrivo a Corvara, recupero delle auto, pranzo e a seguire rientro a Castelnovo

ore 21 circa: arrivo in sede.

 

Importante: Per le 3  giornate verrà stipulata l’apposita polizza assicurativa contro gli infortuni. E’ indispensabile un buon allenamento, passo sicuro, ovviamente assenza di problemi di vertigini ed una buona familiarità nell’utilizzo dell’attrezzatura da ferrata. Le ferrate del venerdì e della domenica sono di modesta difficoltà, la ferrata Tridentina è invece considerata difficile.

E’ sempre possibile evitare le ferrate, ma anche i sentieri alternativi sono per escursionisti esperti.

Il programma descritto è di massima, e potrà subire delle variazioni.

 

Sintesi della gita: Arriviamo venerdì al Passo Gardena, e piove. Attendiamoci fiduciosi e verso le 14, ecco il sole. Saliamo prima alla Ferrata Gran Cir (meglio definirla sentiero attrezzato) e poi ci cimentiamo con la Ferrata Piz da Cir (sicuramente più interessante). Sabato il tempo "tiene" per cui riusciamo a percorrere la mitica Ferrata Tridentina. Domenica tempo cupo, ma decidiamo di salire lo stesso al Piz Boè, uno dei più semplici 3000 delle Dolomiti Rinunciamo alla ferrata, torniamo al rifugio e scendiamo a valle percorrendo la selvaggia Val de Mesdi. Arrivati alle auto si rimette a piovere!! Quando si dice fortuna.....

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