sabato 12 e Domenica 13 luglio - Ascensione alpinistica a Cima Presanella (3558 mt.)
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Il nuovo sentiero, denominato 661C, parte dal segnavia 665, proveniente dal Lago Calamone, scende verso la località Pratine (in prossimità di un tornante della strada forestale delle Cadoniche), e sale direttamente verso la Chiesa di Santa Maria Maddalena, recuperando un vecchio sentiero CAI dismesso molti anni fa.
Il percorso, ideato e realizzato dalle sezioni CAI di Reggio Emilia e di Castelnovo ne’ Monti-Bismantova, costituisce un’alternativa al tratto di sentiero 663 (cd. “sentiero della sassaia”), chiuso a maggio 2018 con ordinanza del Comune di Ventasso, a causa di importanti movimenti franosi.
Mentre il sentiero della sassaia portava a Santa Maria Maddalena con un itinerario in falso piano di circa 600 metri, il 661C è lungo circa 1100 metri e prevede un dislivello di poco più di 100 metri, sia in salita che in discesa. Il nuovo sentiero è inoltre significativamente più breve del 661A/661, tracciato subito dopo l’ordinanza di chiusura del sentiero della sassaia (il 661A è lungo 2,5 km e prevede un dislivello di circa 170 metri). “Questo nuovo percorso – affermano il Presidente del CAI di Reggio, Stefano Ovi, e il Presidente del CAI Bismantova, Enzo Rizzo - serve per evitare ad escursionisti e appassionati di montagna di transitare lungo il vecchio sentiero, interessato ciclicamente dalla caduta di massi”
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Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e molti comuni limitrofi sono stati riconosciuti dall'UNESCO come riserva mondiale della biosfera.
Si tratta di un importante riconoscimento ad un territorio di inestimabile valore, riconoscimento che in Italia è stato assegnato a sole 13 aree.
Il CAI Bismantova ha sempre sostenuto il percorso avviato dal Parco, dai comuni e dalla Regione al fine di ottenere questo straordinario riconoscimento e si ritiene componente importante nella tutela, nella cura e nella promozione del crinale appenninico.
La nostra sezione ha segnalato un accesso provvisorio alla Ferrata degli Alpini e ai settori d'arrampicata posti a destra dell'eremo: Anfiteatro, Banana, Pilone Giallo ecc. che evita la cosiddetta "Zona Rossa", nella quale è vietato transitare. La nuova ordinanza comunale, del 3 aprile 2015, limita il divieto d'accesso e d'arrampicata solamente alla zona dell'eremo, direttamente coinvolta dal grande crollo del febbraio scorso, ma interdice, giustamente, l'accesso tradizionale ai settori d'arrampicata sopra indicati.
Il nuovo accesso parte dal Piazzale Dante, scende alla vicina Foresteria San Benedetto, percorre per un centinaio di metri la carraia dell'anello basso e sale, ben segnalato, per la zona del Sasso Diamante fino a raggiungere il caratteristico sottopasso subito a destra del Pilone Giallo. Da qui si accede alle vie e zone d'arrampicata, oltre che alla Ferrata degli Alpini.
In ca. 15 minuti, transitando per luoghi suggestivi, finora noti solo agli arrampicatori ed ai "bulderisti", si evita senza particolari disagi, seguendo le evidenti indicazioni, la zona vietata.
Per firmare la petizione entra nel sito www.change.org
Il traffico motorizzato a fini ludici sui sentieri di montagna produce un alto impatto ambientale sulla fauna, sulla flora e sul fondo dei sentieri, aggrava i fenomeni di dissesto, rappresenta un pericolo e un disincentivo alla diffusa pratica dell'escursionismo e, in ultima analisi, un ostacolo alla tutela e allo sviluppo appropriato dei territori rurali collinari e montani.
Non ci si riferisce all’utilizzo per fini agricoli e di attività produttive da parte degli abitanti né agli interventi di soccorso, ma all'uso a fini di svago di sentieri e mulattiere da parte di moto, quad e automobili 4x4. L'ambiente e la montagna sono un "bene-paese" da tutelare e rappresentano un asset strategico per lo sviluppo del turismo sostenibile in Italia.
In Emilia-Romagna l'articolo 4 della legge regionale 14/2013, "Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche" prevede la possibilità di percorrere i sentieri di montagna anche con mezzi motorizzati, favorendone un uso inappropriato, dannoso per l'ambiente e pericoloso per gli escursionisti. Questo articolo è in evidente contrasto con la destinazione dei percorsi escursionistici, affermata dalla stessa legge, alla “promozione delle aree naturali … e allo sviluppo sostenibile”. Consentire usi incompatibili su terreno comune appare un paradosso anche rispetto ai progetti per la promozione e per lo sviluppo del turismo dolce, che richiedono investimenti modesti ma sono realizzabili solo con scelte precise e coerenti. L'Emilia-Romagna è avvolta da una rete di itinerari di lunga percorrenza di grande valore naturalistico, storico e devozionale, che si appoggia in massima parte sulla rete sentieristica. Le numerose presenze su questi itinerari di viaggiatori a piedi provenienti spesso da altri paesi europei ed extraeuropei, che rappresentano un importante sostegno all'economia montana, sarebbe fortemente disincentivata dalla presenza di mezzi motorizzati.
Questo tema è presente anche nei punti di discussione dell' "Agenda ambientalista per la riconversione del paese" presentata durante un incontro a Palazzo Chigi al Sottosegretario alla Presidenza dl Consiglio Graziano Delrio dalle grandi Associazioni nazionali di protezione ambientale.
Per queste ragioni chiediamo all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna di modificare l'art. 4 della legge regionale 14/2013, "Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche", per riaffermare tutte le precedenti tutele per le aree rurali montane e boschive (Piano Paesistico, Piani Parchi, Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale, Rete natura 2000 ...) e per inibire l'accesso motorizzato a fini di svago e di attività sportiva su sentieri montani e mulattiere.
Non si tratta quindi di precludere l’accesso della montagna a chi vi abita, ma di tutelare questo territorio da usi impropri che non lo rispettano.
CAI - Club Alpino Italiano Emilia-Romagna
FAI - Fondo Ambiente Italiano Emilia-Romagna
FEDERGEV - Federazione Guardie Ecologiche Volontarie Emilia-Romagna
FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Coordinamento Regione Emilia-Romagna
Italia Nostra - Consiglio regionale Emilia-Romagna
LEGAMBIENTE Emilia-Romagna
Montagna Incantata
Pro Natura Emilia-Romagna
TREKKING ITALIA - Sezione Emilia-Romagna
UBN - Unione Bolognese Naturalisti
WWF - World Wide Fund For Nature, Sezione Regionale Emilia-Romagna
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